io cammino. Da un paio d’anni, cammino. Consumo scarpe. Intanto nascono dialoghi tra i miei personaggi, prendono forma avventure, intrecci e colpi di scena.
L’ho scoperto all’università che la maggior parte delle persone non faceva così. Insomma, mentre l’amico ingegnere si domandava quale fosse l’angolo di incidenza della goccia di pioggia sul finestrino del treno, io osservavo un uomo volare destreggiandosi tra i filari delle vigne. Cammino per creare.
Allo stesso modo, quando affrontavo i primi esami, prevedevo interrogazioni e risposte, così come nei primi lavori da copywriter mi immedesimavo sempre nei protagonisti delle pubblicità. Indifferente cosa si reclamizzasse.
Così ho compreso la differenza tra immaginazione e creatività. E il risultato è proprio nel risultato. In ciò che realizzi, non in ciò che pensi di essere in grado di fare.
Per me realizzare è tutto.
E devo ammettere che più passano gli anni e più diventa entusiasmante portare a compimento i miei progetti. Tutti quelli che scelgo, o che mi scelgono. Per questo, cammino.
Io cammino
