C'è una fitta rete di segreti dietro 'La terza clessidra'
Il sacrificio del tempo
Immergiti nella narrazione ricca di suspense dell’ultimo romanzo di Giuliano Pellizzari, tra un serial killer che si aggira per Aquileia e il culto transumanista che sta sconvolgendo il viaggio a Istanbul di Leandro Arcani.
Sinossi del romanzo
Un omicidio tra gli scavi di Aquileia sconvolge la calma routine di Corba, commissario di Palmanova, la cui indolente quotidianità deve scontrarsi con un problema inaccettabile: è a dieta. Difficile affidare il caso all’aiutante Lengue, è sparito. Impossibile sfruttare le doti analitiche del sociolinguista Leandro Arcani, pare disperso in Turchia. Gli restano l’aiuto della indomabile ispettrice Lupineri, il fiato sul collo del questore Mocilnik e la consapevolezza che i casi più semplici hanno sempre soluzioni complesse. Dopo La scatola del tè, Giuliano Pellizzari ci riporta in un Friuli al centro di complotti internazionali, culti antichi e killer che si aggirano nelle calde serate primaverili.
Scrivere con passione e precisione
Siamo in un’epoca dove l’innovazione tecnologica sta dominando i mercati, la cultura, le opinioni. Dove l’intelligenza artificiale è chiamata a comprendere, risolvere, creare, sostituirci. E la tecnologia sembra essere un nuovo Dio a cui affidare la nostra vita, fino a divenire sempre meno autori del nostro futuro: è ineluttabile? La terza clessidra affronta il tema del transumanesimo e di questa nostra paura assoluta del tempo che scorre.
Recensioni dei lettori
Recensito in Italia il 29 luglio 2024sandro
Grande Pellizzari!
In questo romanzo giallo, il commissario Corba indaga su un mistero internazionale, aiutato dall’ispettrice Lupineri e dal linguista Leandro Arcani. La trama è ambientata principalmente nel Friuli Venezia Giulia e il concetto di tempo gioca un ruolo centrale nel giallo-thriller.
La lettura è stata piacevole e coinvolgente. I capitoli sono brevi e incisivi, e il linguaggio oscilla tra l’arguto e l’ironico.
Il personaggio di Lisa risulta particolarmente coinvolgente.
Consigliatissimo
Recensito in Italia il 2 dicembre 2024
Libro avvincente, forse più del precedente, con un finale per niente scontato … forse il finale me lo sarei aspettato più movimentato, ma probabilmente questo sarebbe stato un finale scontato! Nei vari capitoli del libro si conoscono meglio i personaggi già incontrati nel primo romanzo “La scatola del tè “ e si fa la conoscenza di nuovi. Fra tutti, forse il nuovo personaggio che più attira l’attenzione del lettore è Lisa, un’adolescente molto smart. A Corba, Leandro, la Ninina e a Marianna ci si affeziona sempre di più, in attesa del seguito, questo è un bel libro consigliatissimo.
Ritrovare in ‘La terza clessidra’ i personaggi de ‘La scatola del tè’, vederli muovere non solo nella loro terra, il Friuli, ma anche in luoghi e culture diverse (Istanbul) e seguirli nella loro interazione con nuove e indovinate figure, è stato come riprendere un cammino conosciuto e rassicurante che poi si snoda tra mondi nuovi ed esperienze mai provate.
La trama è intrigrante. Essa ci porta a seguire l’indagine del commissario Corba su un nuovo caso che ha come sfondo principale gli scavi di Aquileia. Fin dal primo momento, però, i rilievi sulla scena del crime rimandano a un mondo lontano nel tempo e nello spazio, quello orientale. L’oriente, con la sua cultura millenaria, è una presenza costante. Infatti, mentre Corba è alle prese con l’indagine ad Aquileia, Leandro Arcani, sociolinguista e profondo conoscitore della cultura orientale, si trova ad Istanbul per una ricerca d’archivio affidatagli da Andrew Biglimbs, il suo amico della CIA. E noi siamo con lui, immersi nei colori, nei profumi e nei sapori della città, e con lui viviamo un’adrenalinica fuga dal pericolo e dal mistero che essa nasconde.
L’oriente si intreccia con la tecnologia e con il mondo degli affari: Taramismo e Transumanesimo, gli argomenti della ricerca di Leandro negli archivi di Istanbul, sono inscindibilmente legati al caso su cui Corba sta indagando. La trama, ricca di inaspettati colpi di scena, prende vita attraverso l’interazione dei personaggi, che sono perfettamente caratterizzati e delineati. Dei protagonisti de ‘La scatola del tè’ ritroviamo tic e abitudini ma scopriamo anche altri lati della loro personalità e diventiamo più profondamente partecipi della loro vita interiore. I personaggi nuovi ci sorprendono con la loro straordinaria peculiarità. Lisa, ad esempio, ci cattura fin dall’inizio con la sua carica di energia e determinazione, che non riesce però a nascondere una tenera fragilità. I dialoghi sono naturali, incisivi e perfettamente individualizzati, anche attraverso l’uso misurato di lingue diverse (friulano, inglese, tedesco, turco), che danno il giusto colore alle battute.
Tutto nel romanzo avvince e conquista e, a lettura conclusa, non vediamo l’ora di vedere Corba & Co. alle prese con un nuovo mistero.
Analisi del romanzo La terza clessidra
“La Terza Clessidra” è un romanzo polifonico
RECENSIONE “L A TERZA CLESSIDRA” DI GIULIANO PELLIZZARI
“La Terza Clessidra” è un romanzo polifonico che intreccia storie e destini attraverso temi universali come il tempo, la memoria e il sacrificio. Al centro della narrazione c’è Ugo Corba, un commissario di provincia in Friuli, che viene trascinato in un’indagine complessa e apparentemente banale: la scomparsa del suo vice e un misterioso sarcofago ad Aquileia contenente un cadavere fresco. Intrecciata a questa storia principale vi è una rete di sottotrame che includono una giovane hacker in fuga, un archeologo ossessionato dalla perfezione dei reperti, e un anziano professore in cerca di redenzione a Istanbul. Attraverso una narrazione frammentata e ritmata, il romanzo esplora la fragilità dell’esistenza umana e il bisogno di lasciare un segno indelebile.
L’opera si distingue per la commistione di generi: noir, archeologia, dramma personale e tecnologia. La scelta di ambientare il romanzo in luoghi meno comuni come Aquileia e Istanbul conferisce freschezza, mentre l’idea del sarcofago con un cadavere recente è intrigante e apre a riflessioni sulla storia e sulla modernità. Tuttavia, alcuni tratti dei personaggi (es. la hacker ribelle) risultano prevedibili, riducendo parzialmente l’impatto dell’originalità.
Lo stile di Pellizzari è ricco e denso che, però, non sempre favorisce la scorrevolezza. La scelta di alternare i punti di vista e di usare una prosa quasi poetica in alcuni capitoli crea una narrazione affascinante ma a tratti complessa.
“La Terza Clessidra” centra pienamente il proprio obiettivo: il tempo e la sua percezione sono il filo conduttore dell’intera narrazione. La clessidra, come simbolo, riflette sia la dimensione personale (il tempo che scorre nei destini individuali dei personaggi) sia quella universale (il tempo storico, culturale e archeologico).
Ogni linea narrativa – dal commissario Ugo Corba alle vicende della hacker Lisa, fino agli scavi archeologici di Aquileia – è permeata da questo tema. L’autore riesce a legare passato e presente, mostrando come il tempo influenzi scelte, identità e relazioni. Gli oggetti simbolici (come il sarcofago e la clessidra) e i riferimenti a contesti storici e culturali consolidano ulteriormente questa aderenza.
L’intreccio delle storie e l’attenzione ai dettagli temporali, come il ticchettio di una clessidra o la descrizione dei reperti antichi, sono chiari indicatori di un progetto narrativo pensato per ruotare attorno a questo tema cardine.
L’intreccio di “La Terza Clessidra” è complesso e ben articolato, con trame principali e secondarie che si intrecciano in un crescendo di mistero e tensione narrativa. Il commissario Ugo Corba rappresenta il perno attorno al quale si sviluppano le diverse storie: l’indagine sul sarcofago di Aquileia, le dinamiche personali e professionali, e il mistero della scomparsa del vicecommissario Lengue.; è anche ambizioso, articolato e ricco di colpi di scena che mantengono l’attenzione del lettore. La scelta di intrecciare storie apparentemente distanti arricchisce la complessità del romanzo, offrendo uno spettro narrativo ampio e coinvolgente, anche se alcune sottotrame appaiono marginali rispetto alla narrazione principale, mentre l’abbondanza di dettagli e descrizioni, seppur suggestivi, tende a diluire l’immediatezza della storia.
L’originalità di “La Terza Clessidra” si manifesta principalmente nella capacità di Giuliano Pellizzari di combinare elementi di generi diversi in una narrazione coerente. Il romanzo intreccia il noir, il mistero archeologico, l’introspezione filosofica e persino accenni alla narrativa tecnologica (ad esempio, con la figura della hacker Lisa). Questa mescolanza di generi è affascinante e contribuisce a rendere il romanzo unico nel panorama contemporaneo.
L’ambientazione tra Aquileia, un luogo ricco di storia e simbolismo, e città come Istanbul, crocevia culturale e temporale, è una scelta inusuale e suggestiva. Il mistero del sarcofago che custodisce un cadavere recente, contrapposto alla lentezza della scoperta archeologica, rappresenta una metafora potente del contrasto tra il tempo umano e quello storico. La caratterizzazione dei personaggi è vivace, con figure che si muovono tra ruoli archetipici (il commissario, l’intellettuale) e rappresentazioni più contemporanee e sfaccettate (la hacker ribelle, il professore malinconico).
Il messaggio centrale del romanzo ruota attorno al tempo come elemento fondamentale dell’esistenza umana. Pellizzari esplora diverse declinazioni di questo tema:
Il tempo storico e collettivo
Il tempo personale: incarnato nei personaggi principali, ognuno dei quali affronta il proprio rapporto con il tempo, che si tratti di nostalgia, rimpianto o paura del futuro.
Il sacrificio: il tema del tempo è associato alla capacità di sacrificarsi per un bene più grande, come dimostrano alcune scelte difficili fatte dai protagonisti.
La tensione tra permanenza e transitorietà: simboleggiata dalla clessidra, un oggetto che misura il tempo che scorre e che non può essere fermato, il romanzo suggerisce che la bellezza della vita risiede proprio nella sua caducità.
Pellizzari sembra voler dire che, nonostante il tempo sia inesorabile, ciò che conta davvero sono le tracce che lasciamo dietro di noi, sia nel mondo che nelle persone che incontriamo. Questo messaggio è universale e toccante, anche se, a volte, viene trasmesso in modo implicito o diluito da sottotrame meno rilevanti.
Il messaggio è forte, universale e ben integrato con il tema centrale del romanzo. Tuttavia, una maggiore focalizzazione su questo aspetto avrebbe potuto rafforzare ulteriormente l’impatto complessivo.
“La Terza Clessidra” è un’opera che affascina per la sua profondità e ambizione, capace di immergere il lettore in una riflessione sul tempo e sulle tracce che lasciamo nel mondo. Il romanzo offre una narrazione coinvolgente, arricchita da personaggi complessi e da una struttura narrativa che intreccia passato e presente in modo magistrale. È un libro che lascia il segno, perfetto per chi ama esplorare i grandi interrogativi dell’esistenza attraverso una storia avvincente e ben costruita.
Il romanzo è profondo, ambizioso e ricco di spunti di riflessione, capace di catturare l’attenzione del lettore con un intreccio avvincente e personaggi memorabili. Nonostante qualche difficoltà legata alla fluidità e al sovraccarico di sottotrame, l’opera si distingue per la sua capacità di trattare il tema del tempo in modo originale e coinvolgente. Un romanzo che richiede attenzione e pazienza, ma che sa ripagare con emozioni e riflessioni durature.
Un’opera che merita di essere letta, riflettuta e ricordata.
Antonio Pettinato
Uno stile estremamente coinvolgente, intenso, incalzante
“Uno scorrere del tempo dal fascino mortale, tragico, drammatico; clessidre della vita che albergano in omicidi funestati dall’ orrore, da una dimensione thrilleristica satura di mistero, segretezza, fondamentale oblio. Proiezioni di esistere che trasudano ricerca di verità e calore salvifico, tombe della memoria che accecano la vista dando origine ad una sprezzante corsa contro il tempo per la volontà di risoluzione. Omicidi, avvolti da nebbia tetra e diafana, che smorzano il respiro, affaticandone già di per sé il fluire spezzato dagli eventi. Storie di vita che, compenetrandosi, albergano in cuori privati di quiete, serenità, essenziale leggerezza. Un bisogno radicato e totalizzante di disvelamento di misteri sospesi nel tempo, di dar voce ad una cultura orientale pregna d’essenza, di incantevole e inebriante suggestione.
Un morto ad Aquileia, posizionato dentro a una bara, viene ritrovato durante alcuni scavi archeologici, scoperto dal professor Viktor Krauss, dell’ università di Vienna. Un sarcofago di pietra chiara, senza macchie o segni particolari di erosione per un corpo privato di vita in posizione supina, ginocchia e braccia piegate, avvolto da larghe fasce di stoffa. Un maschio caucasico, un eremita influencer sopra ai sessant’anni, morto per asfissia, con una clessidra dietro la schiena. Incaricato del caso, il commissario di Palmanova, Corba, coadiuvato dall’ ispettrice Lupineri e dal questore Mocilnik. Mentre l’aiutante di Corba, Lengue, pare sparito nell’ombra, la routine e quotidianità del luogo viene ben presto spezzata da un nuovo omicidio con rinnovata probabile premeditazione: una donna, con indosso solo una tunica bianca leggera, il capo fasciato e il volto scoperto, simile ad una statua con, sotto la schiena, una seconda clessidra. Scambi di identità, nuove sparizioni, un universo multiforme e variegato di personaggi estremamente eterogenei: l’opera di un serial killer intelligente e metodico che agisce nell’ ombra. Tutto ciò mentre il sociolinguista Leandro Arcani si trova nella suggestiva Istanbul, incaricato di alcune ricerche da Biglimbs della CIA. Un intreccio mortale tra storie parallele, legate tra loro a doppio filo, destinate a collidere in un urto-caos dal sapore orientale.
“La terza clessidra” di Giuliano Pellizzari è complessità e infinita bellezza, straordinarietà e fulgido ingegno. Con uno stile estremamente coinvolgente, intenso, incalzante, l’ autore – dopo “La scatola del tè” – catapulta il lettore in nuovi frammenti di esistere carichi di emotività, tensione tangibile, introspezione profonda. Una storia al cardiopalma in cui nulla è come sembra: colpi di scena e scottanti rivelazioni propri di un racconto di pregevole fattura per qualità e valore.”
La terza clessidra: un thriller archeologico che intreccia passato e presente
La terza clessidra: un thriller archeologico che intreccia passato e presente
Giuliano Pellizzari ci regala con “La terza clessidra” un thriller avvincente che intreccia sapientemente archeologia, mistero e intrighi internazionali. Ambientato tra il Friuli Venezia Giulia e la vibrante Istanbul, il romanzo ci trasporta in un’indagine intricata che ruota attorno a una serie di omicidi rituali, il cui filo conduttore sembra essere la presenza di enigmatiche clessidre.
Il commissario Corba, burbero ma intuitivo, si trova alle prese con un caso che lo porta a confrontarsi con un mondo a lui sconosciuto: influencer, culti antichi e loschi figuri legati al mondo della finanza internazionale. La sua incapacità di destreggiarsi tra le nuove tecnologie e i social media viene compensata dall’acume del linguista Leandro Arcani, consulente della CIA, che si ritrova suo malgrado coinvolto nell’indagine.
L’autore delinea con maestria i personaggi, rendendoli vivi e credibili. Corba, con il suo attaccamento alle tradizioni e il suo scetticismo verso il mondo moderno, rappresenta l’archetipo del poliziotto all’antica, costretto a confrontarsi con una realtà in continua evoluzione. Arcani, invece, incarna l’uomo moderno, diviso tra la sua passione per le lingue antiche e i segreti del suo lavoro per i servizi segreti.
L’intreccio narrativo è ben costruito e ricco di colpi di scena. La trama si dipana tra passato e presente, tra reperti archeologici e tecnologie all’avanguardia, tenendo il lettore incollato alle pagine fino all’ultima rivelazione.
Tra i punti di forza del romanzo, spicca la cura con cui Pellizzari descrive i luoghi: dalle atmosfere suggestive di Aquileia, con i suoi scavi archeologici e il suo passato glorioso, alla frenesia di Istanbul, crocevia di culture e misteri.
Non mancano momenti di ironia e leggerezza, che stemperano la tensione narrativa e rendono la lettura ancora più piacevole.
Alcuni aspetti del romanzo potrebbero essere approfonditi:
- La figura di Karl von Über, il magnate austriaco che finanzia gli scavi, rimane in parte avvolta nel mistero.
- La setta di estremisti transumanisti, che sembra muovere i fili della vicenda, avrebbe potuto essere sviluppata con maggiore dettaglio.
Nel complesso, “La terza clessidra” è un thriller ben scritto e coinvolgente, che saprà appassionare gli amanti del genere e non solo. Pellizzari dimostra una grande capacità narrativa, intrecciando abilmente elementi di storia, archeologia e attualità in un romanzo che stimola la riflessione sul valore del tempo e sul ruolo della tecnologia nella società moderna.
Federica Gallese
Dov'è ambientato il romanzo "La terza clessidra"?
I personaggi del romanzo "La terza clessidra"
Ugo Corba
Commissario di Palmanova
Un commissario di polizia burbero ma intuitivo, con un forte attaccamento alle tradizioni e una certa diffidenza verso il mondo moderno e le tecnologie. Si trova ad affrontare casi complessi che mettono alla prova la sua pazienza e le sue capacità investigative.
Leandro Arcani
Sociolinguista
Lavora come consulente per privati e per le forze di polizia, è esperto di linguaggio (antico e moderno) ed è in grado di riconoscere le motivazioni di una persona analizzando l’etimo delle parole che sceglie. È un uomo brillante e intuitivo, con una spiccata capacità di osservazione e analisi. Amico di Andrew Biglimbs, analista CIA di stanza alla base americana di Aviano, collabora alle indagini fornendo la sua expertise e il suo punto di vista originale.
Luciana Lupineri
Investigatore polizia di Palmanova
Di bell’aspetto, ma ben celato dai modi mascolini e risoluti. Donna determinata e capace, ma a volte così emotiva da poi pentirsi delle proprie reazioni. È attratta da Leandro e ha un rapporto inscindibile con Corba.
Marianna Griotti
Biotecnica pubblicista
Quarantenne, energica, sportiva e vivace. Amica di Leandro dall’adolescenza, è fortemente legata ai suoi temi eistenziali, come la sostenibilità e il rispetto per l’ambiente. Ha una propensione salvifica nei confronti degli uomini, con ricadute sulle stabilità delle sue relazioni.
Viktor Krauss
Professore di Archeologia
Responsabile degli scavi di Aquileia, è un archeologo che lavora all’università di Vienna. È descritto come un uomo alto e magro, lievemente ingobbito con una barbetta grigia e baffi impomatati. Completamente affascinato e assorto dal suo lavoro, cerca di collaborare con un alquanto indisciplinato geologo, Salvatore Righi
Lisa Balan
Studentessa
Lisa Balan è una ragazza di 17 anni che vive nella casa-famiglia “Nuove Tarvisiali”. Viene descritta come una ragazza forte e intelligente, ma anche impulsiva e ribelle. Ha un carattere difficile e tende a scappare spesso dalla casa-famiglia. È esperta di tecnologia e sa come disattivare gli antifurti.
Salvatore Righi
Geologo
Lavora come responsabile degli scavi archeologici ad Aquileia. È un uomo di bell’aspetto, alto, muscoloso e con gli occhi azzurri. Viene descritto come una “quercia spavalda e ben piantata”, in contrasto con il Professor Krauss, che è più esile e goffo.
Carl Von Hüber
Biotecnica pubblicista
Karl von Über è un magnate austriaco della finanza internazionale, noto per i suoi investimenti nel campo della sostenibilità. È descritto come un uomo ricco, potente e influente, ma anche freddo, calcolatore e spietato.