Emersi dal quotidiano
C’è una parte interiore, una sorta di bambino saggio che dimora in noi. Non è in contatto con la vita quotidiana, quindi non è l’esperienza a donargli quest’ampia visione della vita. Eppure è così bravo a riconoscere quando parla il nostro ego, quando una scelta ci appartiene, quando la strada da intraprendere è troppo ardua, o troppo facile. Non penso ci ascolti, così come noi non ascoltiamo lui. Talvolta ci fermiamo, meditiamo, o semplicemente ascoltiamo la vita scorrere in noi e lo riconosciamo. Ci riconosciamo.
Siamo suoi genitori e figli, siamo qui per proteggerlo dalle nostre intemperanze, dalle manie stanziali dell’ego, che ci vorrebbe fissi sul divano, ad attendere che la vita sia trascorsa. Siamo qui per stargli accanto. E lui? Lui si esprime poco, penso usi le intuizioni per dirci qualcosa.
L’inconscio, certo Freud, forse usa anche quello. Lui c’è, sempre, comunque, da sempre e per sempre. Sta a noi decidere se ascoltarlo, parlargli. Se riconoscere in questo saggio bambino interiore la parte più alta di noi.
Perché riconoscersi è il primo passo per essere più che felici fuori, contenti dentro.
Giuliano Pellizzari per #emersidalquotidiano