L’autorità. Non so mai quale sia il momento giusto. Per mollarlo, dico, per lasciarlo andare. Lo terrei all’infinito. Eppure, dai, si vede. C’è un momento in cui si capisce che devi lasciare andare la presa. Accipicchia. Non molli mica!
Il sellino. Sto parlando del sellino della bicicletta. Giulia e Alessia mi insegnarono, da bambine, che il momento giusto non esisteva. Una a un certo punto si fermò e disse: «Adesso mi spieghi esattamente come funziona una bicicletta.» Dieci minuti dopo pedalava da sola.
L’altra dopo i primi cinque minuti stava già urlando «Mollami, mollami, mollami!»
Il problema è che nessuno ci ha insegnato a capire quando sia il momento di lasciar andare, di affidare a se stessi chi stiamo guidando, o di tenere ben saldo il timone dell’autorità.
Perché, come nella foto di uno specchietto retrovisore, sai bene cosa lasci alle spalle, ma non ciò cui stai andando incontro.
In tutto. Lo sto vedendo in questi giorni: capitani d’azienda che delegano, ma anche no. Si fidano, ma anche no. Lasciano guidare, ma anche no. Insomma, non sanno come rinunciare al controllo.
Genitori con figli, di cui si fidano ciecamente, eppure pensano che non abbiano compreso il corretto rapporto con il concetto di autorità. Con se stessi, si intende, che quella degli altri è relativa. Ma l’autorità con te stesso è quella che ti permette di raggiungere gli obiettivi, quella che non ti fa andare oltre la possibilità di gestione delle situazioni, quella che in qualche modo ti permette di vivere. E non solo di campare.
Se non molli quel benedetto sellino, probabilmente stai creando l’inetto perfetto. Stai collaborando per togliere fiducia nei propri risultati e soprattutto abitudine nel gestire delle scelte. Perché fino a quando qualcuno sceglierà per te, o ti coprirà la schiena a ogni piè sospinto, beh, non avrai pedalato davvero.
Se invece lo molli nel momento sbagliato, avrai generato di sicuro l’insicuro, che, probabilmente, per superare uno stato di difficoltà, si inventerà di tutto pur di andare oltre, rischiando di continuo con ben poca consapevolezza di cosa sia l’autorità.
Quindi cosa devo fare di questo sellino? Tengo o mollo?
Ho un inconfessabile segreto da rivelare: non dipende da te.
Non puoi controllare tutto, gestire tutto, pensare di avere a disposizione i pulsanti della vita. Per forza di cose è più grande di te. Anche perché scegliere, decidere, è il mestiere più difficile al mondo che si possa fare. Ecco, chi c’è, non c’è, c’è stato e non ci sarà, non dipende da te.
Tu puoi solo usare intuizione e consapevolezza. La prima è frutto della tua capacità di percepire le situazioni, la seconda deriva dal tipo di attenzione che saprai dedicarvi.
L’intuizione apre la mente, la consapevolezza la sostiene.
Intuizione e consapevolezza.
Niente manuali e regole, niente libri, niente di scritto sui muri. Solo questo. Intuizione e consapevolezza portano l’autorità. E non c’è scuola che possa insegnartela veramente. Esclusa quella di vita, si intende.