17 anni lessi “Una brevissima introduzione alla filosofia” di Thomas Nagel. Compresi così che la filosofia non era solo un ammasso di teorie sconclusionate di personaggi paradossali, ma una meravigliosa opportunità di comprendere alcuni piccoli meccanismi della vita. Agli uomini piace la meccanica e tutti i suoi leveraggi, siamo affascinati da ciò che collega, un po’ come quando troviamo “metonimie erranti” e scopriamo che anche la poesia ha tutto un suo perché. A trent’anni di distanza, mi torna in mano “I paradossi dell’uguaglianza”, sempre Nagel, sempre anni ‘90. Che consiglio di leggere, in quest’epoca di immigrazioni e globalizzazione ed economie di scala così imponenti. Perché, con la stessa semplicità con cui mi accompagnò in alcune dinamiche della filosofia, Nagel permette di comprendere la disuguaglianza e ciò che si celi realmente nel nostro concepirla.