Il “momento difficile” si relativizza con il trascorrere degli anni. Fa tutto lui. A 15 anni è un piccone a scuola, a 30 anni, una figlia che dorme due ore a notte; a 50 è il quotidiano scorrere della vita. C’è però un momento, una cuspide, un passo di montagna, oltre il quale tutto diventa davvero affrontabile. Talvolta è la vicinanza con la fine della vita, quella che conosci, altre solo una consapevolezza dei tuoi limiti. Da lì in poi, discesa. Non libera, anzi, direi molto lenta e morbida. Tutto sommato gradevole. Smetti di guardare le porte, il terreno, le ombre. Alzi lo sguardo e davanti a te c’è il panorama dell’esistenza, quella che scorre a prescindere. Quella che non temi e tutto sommato, osservi con affettuosa ammirazione. Come se foste figli l’uno dell’altra.