Ha un sorriso per pochi. Grado d’inverno rallenta le emozioni e dona calma a chi non ne ha. Dovrebbero metterla tra i rimedi naturali: camomilla, melissa e Grado d’inverno. Da consumarsi preferibilmente ore pasti, non eccedere nelle dosi, Aut. Min. Ric.
Così mi armo di pantaloni termici, maglia termica, giacca termica e “scuffia“, che a confronto Messner sul K2 sarà andato in bermuda, e parto alla volta di una camminata in riva al mare, zona bosco e via di là. Che se ti va bene con la marea, arrivi in Istria prima di cena.
Siamo il mare e io. Un tappeto di alghe senza fine, alberi trasportati per chissà quante miglia, conchiglie, rami secchi, qualche sughero, sabbia, erba e una tavola di specchio che normalmente chiameremmo Adriatico. Il sole? Ah, se ne sta lassù, velato da talmente tante nuvole, par che non voglia disturbare il mare. Mi accuccio sulla riva per fotografarli insieme.
Ho le cuffiette con Yiruma che danza sul pianoforte, quindi non lo sento arrivare. Intuisco e mi volto in tempo: sta correndo di gran lena.
Ha un muso da rotweiller e un corpo da Golden Retriever. O giù di lì. Mi rialzo e lo guardo; si blocca. Ha un dubbio. Scodinzola, incurante degli ordini di una padrona bionda all’inseguimento.
Mi volto di nuovo verso il mare e lui ricomincia, tracciando ovali sulla sabbia, passandomi sempre più vicino. Si ferma di fronte, due metri: testa bassa culo in aria e una coda che mulina come pala di elicottero.
«La scusi, è giovane. Ma vuole solo giocare.» Voce gentile alle spalle.
Riparte contenta, si allarga, finendo in acqua, scrolla con aria indifferente.
Spiegazioni della giovane padrona sul carattere del cane.
Ritorna all’attacco. Vuole giocare. Anch’io.
La padrona bionda riporta ordine, la richiama a sé, salutando. Si allontanano.
Mi incammino riflettendo su quanto sia importante essere circondati dalla vitalità. Dalla giovinezza. Quella che leggi nei ragazzi che schiamazzano, nei cani che giocano, nei germogli che aprono la terra a testate. Se osservi, la riconosci in tutto ciò che cresce. Che si sviluppa. Come chi ha intrapreso un viaggio e inizia a prendere confidenza con la vita.
Risalgo in auto, riparto verso casa. Mi aspettano tre riunioni e quattro telefonate. Ho in testa questa cosa della giovinezza che mi accompagna: siamo qui per lei. Per loro. Perché prosegua. Perché abbia spazio, senso, opportunità.
Grazie Grado d’inverno, fai stare bene. Fine del momento di consapevolezza, sto per tornare a lavoro. Serve adeguata colonna sonora: Hells Bells, AC/DC, potrà bastare.